Nel futuro dell'industria

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    Tutti si precipitarono ad aiutare Dexter che però non dava segni di volersi svegliare. Terry chiamò Penguimon per farsi aprire un portale e Nadja cercò di aiutare...a modo suo ma con tanta buona volontà.

    Sembrava stessero per abbandonare la missione quando Ghostmon richiamò all'attenzione. La fiammella Blu sfoggiava un sorriso beffardo e fin troppo sicuro di se.

    RAGAZZI! Rimanete calmi!.. È solo svenuto, non ha ferite di alcun tipo, ha solo bisogno di riposo. Ma non per questo dobbiamo abbandonare la missione, possiamo proseguire e vi faccio vedere come.

    Il digimon fece un piroetta a mezz'aria e poi sembrò spegnersi.

    Se vi foste guardati attorno però non lo avreste visto da nessuna parte. E attimi di silenzio sarebbero intercorsi.

    Questo corpo è flaccido!.. è difficile da...ah ecco!!

    Le ultime parole erano uscite dalla bocca di Dexter, che improvvisamente aprì gli occhi. Le sue pupille, solitamente nere, erano però di un blu estremamente acceso, molto simile al colore delle fiamme di Ghostmon.

    Dexter si mosse e si mise a sedere.

    Okey, e adessooo... in piedi!

    Mentre si alzava sembrava una sorta di marionetta. Non era fluido nei movimenti. Una volta in piedi si tastò tutto il corpo, come a cercare qualcosa o meglio a cercare di capire come fosse fatto il proprio corpo.

    Okeeeeey, ho una visione più o meno chiara, non capisco che sia la roba in mezzo alle gambe ma non credo sia importante.

    Incominciò a fare movimenti ampi, come a sgranchire i muscoli e lo ossa e quando ebbe finito sembrava avere pieno controllo del corpo.

    Questi capelli però danno fastidio alla vista.. vediamo se....

    Incominciò a pettinarsi.

    Ed è meglio se uso i miei occhi, i suoi non sembrano funzionare bene.. via gli occhiali.

    Finita la sua preparazione Dexter sembrava una persona diversa, era più dritto di schiena e sembrava più alto, i suoi capelli erano pettinati, il suo aspetto sembrava più curato.

    PrimaDopo
    Dexter normaleDexter Posseduto


    Ottimo, ci siamo.. in questo modo non dobbiamo trascinarlo e se c'è bisogno di combattere lo sdraio da una parte al sicuro e abbandono il suo corpo, continuiamo?

    Ghost-Dexter stava mostrando un sorriso talmente tranquillo e sicuro che poteva sembrare innaturale. Forse lo era.

    Avrebbe quindi ascoltato le opinioni del resto del gruppo e li avrebbe comunque seguiti nelle decisioni. Non voleva imporre di proseguire, ma voleva tranquillizzare sul fatto che avrebbero potuto farlo se avessero voluto.
     
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    La situazione poteva sembrare non delle migliori, sopratutto per il ragazzo steso a terra svenuto. Ma l’unico che sembrava non venir intaccato dall’ansia e dalla preoccupazione fu proprio il partner fantasma del ragazzo, che come soluzione decise di prendere possesso del corpo inerme di Dexter sotto gli occhi di tutti, regalando una scena che difficilmente Nadja si sarebbe dimenticava.
    Il digimon fantasma decise anche di cambiare look del ragazzo, con tacito assenso della russa che trovava ben più piacevole alla vista, ma non osó commentare rimanendo in un silenzio perplesso, quella era altra roba comunque da elaborare.
    Fu Dracmon a spezzare il silenzio, dopo aver fissato a lungo il posseduto.

    «Io di certo non glielo dico appena si sveglia.»

    E con molta tranquillità si avviò verso la sua partner aiutandola ad alzarsi e nel mentre arrampicarsi verso la sua spalla notando quanto fosse leggero nonostante la forza che aveva dimostrato nel salvare il compagno umano.

    «Capisco che tu voglia continuare, ma noi non siamo obbligati a “finire” questa missione. Perché dovremmo andare spontaneamente verso qualcosa di pericoloso?»

    Chiede cercando di mantenere comunque un tono neutro e tranquillo, al contrario del demonietto che se la rideva senza una vera e propria spiegazione.
    La corvina si mise a studiare il corpo di Dexter e anche il compagno di Terry, non sembrava molto fiduciosa del successo della missione e non sapeva nemmeno se ne avesse avuto voglia di barcamenarsi in quella situazione assurda ancora e ancora.

    «Tu, Signor Terry, che proponi di fare? Siamo in tre, mi sembra giusto proseguire per voti. »
     
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    Terry non fece fatica a percepire una nota di delusione nella voce di Pinguimon il quale, citando nuovamente la questione "anomalia" decise comunque di aprirci un varco per ritornare alla torre. Poi, Ghostmon, come un vero e proprio spettro, si intrufolò nel corpo di Dexter, impossessandosi di esso e facendolo quantomeno rinvenire, benché a parlare in quel momento non fosse propriamente Dexter ma il suo partner. Ci volle una buona dose di sospensione dell'incredulità per accettare ciò che stava vedendo. E se da un lato Ghostmon/Dexter sembrava volenteroso sul continuare ad esplorare la fabbrica e fermare quest'anomalia, oggettivamente non c'era nessun motivo per farlo o meglio...

    « Non è tanto una questione di fare quello che va fatto o no, ma principalmente una questione di sicurezza. Se Ghostmon non fosse provvidenzialmente apparso nessuno sarebbe stato in grado di reagire e Dexter probabilmente ci sarebbe rimasto ferito, se non peggio. Se vogliamo davvero fare questa cosa, non la possiamo fare a queste condizioni, c'è il rischio di farsi male veramente. Non sappiamo cosa sono in grado di fare le forze che si oppongono e siamo indubbiamente troppo confusi e ignoranti per fare delle scelte ponderate. Tornare ora e riorganizzarsi, nonché imparare bene il contesto attuale, potrebbe farmi cambiare idea. Quindi per il momento, io sono per il tornare indietro. E sono anche preoccupato per Sid... »

    Tapirmon cerca di seguire lo sproloquio di Terry ma fa veramente fatica a comprendere tutte quelle parole messe una dietro l'altra, si limita ad annuire convinto d'aver compreso quantomeno l'essenziale del discorso.

    « Massì tanto l'anomalia non va da nessuna parte, appena ve la sentirete possiamo tornare qui a fare i paladini della giustizia! »

    « Si...si... una roba del genere. »

    Detto ciò, Terry si rimette in piedi, voltandosi verso il resto del gruppo.

    « Entrate prima voi, mi assicurerò che non arrivi qualche altro ingranaggio strano.»

    Sperando che anche Ghostmon fosse d'accordo con la sua visione, Terry si rimise sull'uscio della porta che conduceva fuori dalla stanza per osservare che non stesse arrivando qualcosa di pericoloso, attendendo che i restanti membri del gruppo si fossero messi al sicuro prima di farlo a sua volta.

     
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    2 voti a 1. Il gruppo aveva deciso di tornare indietro dopo aver ripreso i patner. Dovevano fare il punto prima di provare a superare la sfida. Il fantasma ed il suo digiprescelto erano una cosa sola e una volta tornati alla Torre avrebbero visto Pinguimon offrire una sedia per poggiare il corpo di Dex per farlo riprendere. Pinguimon avrebbe fatto un sorriso cordiale. Ottimo lavoro! Avete recuperato rapidamente tutti i vostri patner. Gli altri digiprescelti sono ancora nelle loro zone, ma non temete. Stanno tutti bene. Sto tenendo monitorata la situazione. Disse a quel punto. Gradite qualcosa? Cibo o bevande? Chiese a quel punto. Intanto sentiste dei passi dalla stanza di sopra. Quella dove vi eravate svegliata. Poi vedeste degli stivali. Un umano stava scendendo. Era un ragazzo con capelli neri ed azzurri. Aveva una cicatrice sulla guancia destra. Vi consiglio dell'acqua. Forse non avete sete, ma passare un portale temporale disidrata il corpo. Disse con tono cordiale. Dovreste riposare ancora. Non si è ancora rimesso del tutto. Commentò Pinguimon osservandolo. Suvvia. Essere nella Torre del Tempo ha i suoi vantaggi sulla ripresa fisica. Comunque sto bene. Oh scusate.. Disse rendendosi conto di non essersi ancora presentato e dirigendosi dai 6 neo arrivati. Io sono Jason. Digiprescelto. Piacere. Avrebbe tolto il guanto e offerto la mano a tutti coloro che erano disponibili a ricambiare il gesto. Credo siano richieste spiegazioni. Inizialmente avevo convocato solo il primo digiprescelto della lista che avevo. Tuttavia si è rivelato...Come posso dire... Debole? Insufficente? Incapace? Disse ridacchiando Jason. Oh non oserei mai. Intendevo dire...Troppo poco cauto da parte mia. Servivano maggiori forze ecco. Jason intanto fece un gesto sul suo guanto destro (un tocco e poi un movimento deciso di polso). Questo si trasformò in un digivice. Che dite? Vi aggiungo ai contatti così possiamo localizzarci con il radar se siamo nella stessa zona temporale? Disse come fosse una cosa ovvia che potesse fare il digivice.
     
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    Alla fine il buon senso ebbe il sopravvento e per sommo piacere della russa i tre digipescelti e mezzo sarebbero tornati indietro, non a casa -non sia mai-, ma solo il fatto che sarebbero tornati sani e salvi era già un inizio, una magra consolazione che Nadja aveva deciso di accettare.
    Accettando momentaneamente il pensiero di Dexter era come aver superato il primo livello, l’ultimo era quello di tornare ognuno alle proprie vite.
    Non ci furono molti scambi di parole, ma Nadja non si fece sfuggire di certo quell’accenno preoccupato che il professore aveva per quella ragazza o il modo cavalleresco, se potevano passarle il termine, di come cedeva il posto per entrare nel portale. Come quando nelle gite scolastiche i maestri prima fanno passare i bambini per assicurarsi che nessuno manchi all’appello, per avere tutto sotto controllo, magari era il suo metodo per rimanere ancorato alla realtà, alla razionalità e non cedere allo stesso momento di follia del compagno del trio.

    Nadja fu la prima ad avanzare, con Dracmon che non le si staccava dalle caviglie, come un bambino timido ma che di timido non aveva nulla. Si fermò davanti al portale, girandosi verso Terry e fissandolo con insistenza, non lo stava studiando, ma vi era qualcosa che le dava fastidio… solitamente cercava di rimanere razionale e stare sulle sue, facendo trapelare in lei un aria da ragazza per bene e distaccata al tempo stesso, non una parola di troppo, non un commento sprezzante e velenoso dalla bocca di lei, nemmeno quando in famiglia si parlava del gemello, o delle voci che giravano all’università tra colleghi e professori. Un fantasma i cui pensieri non lasciavano la sua mente ermetica, proprio per distaccarsi dalla figura del fratello ha dovuto faticare per creare la maschera perfetta.
    Ma quello apparteneva al mondo reale.
    Non al mondo delle meraviglie, non lì.
    E qualche crepatura sulla maschera di porcellana si poteva già scorgere.


    «Non puoi proprio fare a meno di comportarti così, vero?»

    Non specificó mai cosa, ma era un velo di serietà, nettamente in contrasto con le risate da giullare del demonietto che la seguiva come un ombra.
    L’universitaria lanciò un ultima occhiata al mezzo ragazzo mezzo fantasma e con fare rigido si girò sparendo nella bocca del portale.


    {…}

    Non sapeva dire se tornare in quella torre fu un sollievo o una maledizione. Era una sensazione strana, come un focolare familiare da un lato, la benedizione di Estia che ti tranquillizza e ti culla e al contempo era come se i polmoni annegassero di acqua putrida e opprimente fino al collasso, era più di un ansia, per continuare l’eufemismo con l’antica Grecia era come se Phobia ti facesse annegare, mentre rideva della maledizione che ti uccideva dentro.
    Era una dicotomia interessante, si sforzó a pensare la ragazza, passando in rassegna le solite pareti, il solito camino, le solite sedie, il solito pinguino viola.
    Era sicura che in modo tutto loro si sentivano così tutti, non importava quanto grandi, intelligenti o analitici fossero.
    Prese posto aspettando che i suoi compagni arrivassero, con Dracmon che pensava a quanto potesse essere divertente lanciare e venire mangiato dalle fiamme fameliche finché non rimaneva solo cenere e puntare alla prossima vittima da bruciare nelle fiamme infernali.
    Era proprio bizzarra come creature, si ritrovò a fissarla chiedendosi silenziosamente come un cosino senza freni, ribelle e certamente caotico fosse proprio il suo partner, doveva leggerci sotto qualcosa sotto che non riusciva a cogliere?
    Finí per liberarsi di quel torbido miscuglio di sentimenti e pensieri che le facevano girare lo stomaco come una centrifuga, buttando le spalle sullo schienale della sedia e fissando con i suoi occhi eterocromatici, uno di un blu scuro come il fondale oceanico e l’altro chiaro come il cielo, l’alto soffitto. Arrendevole e stanca di tutto quello.

    Mi chiedo se anche Wendy si sentisse così quando fu portata all’isola che non c’è.
    Oppure se Dorothy avesse provato qualcosa di simile, lì nella strada dei mattoni gialli…

    Chi?

    Non pensava di essere stata ascoltata nei suoi soliloqui privi di freno, non detti con la stessa intensità di un sospiro, ma si ritrovó sorpresa nel notare che Dracmon era proprio sotto di lei ad osservalo, aveva già bucato alle macerie cuscini, fazzoletti e tutto quello che si poteva prendere e gettare e Nadja troppo presa dalla stanchezza, come una madre negligente non aveva fatto nulla per fermarlo o impedirlo. Già immaginava le altre madri che avrebbero sussurrato che il figlio sarebbe diventato un piantagrane o, peggio, un killer.
    Fissó il partner a lungo, senza curarsi se nel mentre fossero giunti anche gli altri, lo sguardo era decisamente sfinito.

    «Niente Totó.» (per chi non lo sapesse il cagnolino di Dorothy).
    «Guarda che mi chiamo Dracmon, capito? DRACMON. D come Dracmon, R come pirata a come… come…

    Nadja non rispose, non voleva nemmeno contraddirlo. Si concentrò sulla conversazione e il nuovo personaggio entrato in scena in quel momento, si presentó ai presenti come Jason, non esattamente un nome locale da dove proveniva lei, ma al contrario dei tre storditi ragazzi rapiti, lui sembrava a suo agio. Le cose erano due, o soffriva della sindrome di Stoccolma o…
    Agitó con forza la testa, con i crini scuri che si giravano come onde notturne, sperando che così avrebbe potuto scacciare via quell’orripilante pensiero. Si limitò a presentarsi e accettare silenziosamente l’acqua con gli occhi ormai spenti, come se vi fosse un velo opaco nelle pupille, era decisamente stanca, ma aveva ancora le forze per stare lì a capire.

    «Le altre “squadre” a che punto sono? Stanno provando a gettarsi nell’impresa della anomalia?»

    Il pensiero venne subito al fratello, anche lui con due sconosciuti, certo, non era uno sprovveduto, o almeno, lo era, ma non senza un vero piano. Eppure quel pensiero l’agitó, non bevve nemmeno l’acqua, posandolo nel primo ripiano e tremando leggermente all’idea che il fratello potesse essere tanto sconsiderato.
    Eppure lo era, lo era sempre stato.
    L’agitazione le contorceva lo stomaco come se avesse una serpe che si dimenava in cerca di un uscita e nonostante non mangiasse da quando era lì, le salì uno strano senso di panico e nausea che cercó di relegare alle sue viscere, costringendosi a rimanere calma, seppur leggermente pallida.

    Nel frattempo Dracmon farfugliava tenendo il conto con le dita…
    «M cedrata di albicocche…
     
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    Il voto di Ghostmon fu l'unico contrario, e quindi il gruppo optò per tornare alla torre del tempo. Il fantasmino fu un po' scontento, ma decise di non controbattere, seguendo gli altri con fare sospirante.

    Entro dietro Nadja e confuso sulle sue parole rivolte a Terry. Ma decise che conosceva troppo poco i due individui per dire qualcosa. Bhe per l'appunto, nella sua mente erano più descritti come "La ragazza severa" e "l'uomo cauto" dato che ancora non aveva memorizzato i loro nomi.

    Entrato nella casa su invito di Penguimon fece sedere Dexter su una sedia e poi lasciò libero il suo corpo uscendone come ne era entrato.

    Ahhh, era come muovere un sacco di patate.. dovrebbe fare più esercizio fisico il ragazzo e mangiare più carne.

    La testa di Dex ricadde sulla propria spalla e il corpo si afflosciò. il ragazzo stava dormendo profondamente.

    Messi comodi, Penguimon offrì ospitalità e Ghostmon non mancò l'occasione.

    C'è qualcosa da mangiare? Bello crudo! A scaldarlo ci penso io!

    Nel mentre un digiprescelto fece la sua comparsa, e Ghostmon ricambiò il gesto di saluto scuotendo la mano con allegria e vivacità. Sebbene potesse fare un po’ fatica, voleva seguire il discorso per poi riferirlo a Dexter una volta sveglio.

    Ti direi di proporglielo non appena si riprendere, ma direi che accettiamo la richiesta.

    Disse a Jason indicando Dexter.
     
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    La questione si risolse in modo democratico e i due giovani entrarono nel varco che si era appena aperto. Terry rimase lì in piedi sovrappensiero ad osservare quello strano fenomeno, conscio che non vi era apparentemente nulla di scientifico che potesse spiegarlo; la sospensione dell'incredulità era l'unica cosa a cui si poteva aggrappare per non affossarsi troppo. Il tapiro volteggiante gli si mise davanti al volto, sospeso in posizione supina, osservandolo.

    « Tutto ok capo? Ti vedo pensieroso... »

    « Difficile non esserlo, il surrealismo di ciò che sto vedendo è incredibile. »

    « In che senso scusa? A me sembra tutto normale. »

    « Nel normale quotidiano, la normalità normale si nasconde, mentre l'incredulità del normale confonde la mente con la sua sottile danza. »

    « ????? »

    « Ciò che è normale per voi non significa sia la normalità per noi, Tapirmon. E' già rassodato che questo mondo e il nostro siano concettualmente molto diversi. Ma non ho la mente chiusa, avrò solo bisogno di tempo per farci l'abitudine. »

    « Ok... sei un tipo strano, capo. Però mi piaci lo stesso, heheh. »

    Tapirmon si tuffa nel portale e Terry si da ancora uno sguardo indietro, prima di attraversarlo a sua volta e svanire nel nulla.


    Torre del Tempo - XX:XX XX/XX/XXXX


    Giunse nuovamente in quel luogo estraneo ma al contempo familiare poco tempo dopo gli altri due. Nadja aveva già preso posto al tavolo e lo stesso lo si poteva dire di Dexter, se non fosse che era ancora in stato comatoso. Il suo digimon partner, Ghostmon, era appena uscito dal suo corpo e levitava dinanzi a lui. Senza troppi complimenti, Tapirmon si diresse immediatamente dinanzi a Pinguimon.

    « Va bene il bere ma io ho parecchia fame. C'è qualcosa di dolce? Mi piacciono i dolci. »

    Terry non aggiunse nulla e si limitò a prendere posto, sconsolato nel vedere che il resto dei profughi fosse ancora in missione e non fossero tornati alla torre del tempo. Un bicchiere d'acqua giaceva solitario sulla tavola imbandita e lo prese, facendo un lungo sorso. Nel mentre, una voce fece capolino dal piano superiore della casa e al susseguirsi dei suoi passi essa prese anche forma. Un altro ragazzo che andava per il nome di Jason si presentò al gruppo come digiprescelto, il "primo digiprescelto" della lista. Non ci volle molto a capire che fosse qui da un po' prima di noi e ciò che disse subito dopo poté confermarne l'intuizione.
    Il ragazzo fece il giro di saluti e poi passò dinanzi a Terry porgendogli la mano. Si rimise in piedi e scambiò questa stretta colloquiale.


    « Terence, ma puoi chiamarmi Terry. Piacere di fare la tua conoscenza. »

    Era avvezzo a fare nuove conoscenze ogni anno, anche se avrebbe preferito farlo in circostanze più consone e meno sovrannaturali. Il ragazzo poi accennò ad una funzione del digivice che permetteva la geolocalizzazione dei digiprescelti qualora si trovassero nello stesso territorio. Era sicuramente una comodità, benché al momento annuì senza pensarci più del dovuto. Soprattutto ora che erano in un luogo tranquillo, non potevano far altro che riemergere delle preoccupazioni più incombenti, tra cui appunto la situazione di Sid, che Nadja fece molto bene
    a porre in essere.


    « Se posso fare qualcosa per facilitare il ritorno degli altri gruppi non esitare a mandarmici, Pinguimon. Il gruppo di Sid sta bene? Chi c'è insieme a lei? Puoi mandarmi anche ora, farò in modo che tornino sani e salvi.»



    Edited by {Krimson} - 16/4/2024, 20:32
     
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    La prima a ritrovarsi dinanzi la Torre del tempo e Pinguimon fu Njadia che chiese solamente quale fosse lo stato delle squadre attualmente attive. La squadra alle colline ricoperte dall'oscurità e la squadra al castello perduto. Pinguimon non perse tempo e rispose mentre dava quanto richiesto a Dracmon, una cedrata di albicocche. "Le due squadre sono ancora alla ricerca dei loro patner. Entrambe al momento ne hanno uno e si stanno dirigendo al secondo da quanto ho compreso". Spiegò a quel punto.
    Intanto Ghostmon , seppur contrariato dal ritorno, volle consolarsi , dopo aver abbandonato il corpo del proprio digiprescelto, con del cibo crudo che preferiva cuoecere lui. Pinguimon andò verso il frigo e guardò un attimo per poi tirare fuori una bistecca spessa. "E' terrestre. Fio...Fior...Fiorentina dovrebbe chiamarsi". Commentò per poi darla a Ghostmon. Questo poteva godersela come meglio credeva.
    Terry e Tapiromon ci mettono un attimo in più a rientrare , visto che si scambiano qualche parola, ma una volta arrivati Terry si accontenta dell'acqua mentre il suo compagno richiede qualcosa di dolce. Pinguimon torna al frigo e recupera una fetta di cheesecake ai frutti di bosco messa su un piatto con una forchetta (seppur forse per Tapiromon non sarebbe stata utile).
    [...]
    All'arrivo di Jason il gruppo lo accoglie in modo diverso. Sicuramente i più "amichevoli" sono Ghostmon e sopprattutto Terry. Quest'ultimo si avvicina e offre anche la mano a Jason che ricambia facendo un lieve sorriso: "Piacere mio, Terry".
    A quel punto Jason spiegò della funzione radar dei digivce, spiegando che si attivava nella stessa zona temporale. Naturalmente nella Torre era un pò inutile, ma tornava sicuramente utile se veniva preso un portale. Ghostmon avrebbe accettato a nome di Dexter e fu a quel punto che Jason si avvicinò a questo osservandolo da vicino. "Mmmh...Deve essere stata un esperienza forte per lui. Del resto è un esperienza forse troppo traumatica così..Com'è che dicevi Pinguimon? Come funzionava nell'era dei Digiprescelti?" Chiese a quel punto andando a volgere lo sguardo al pinguino viola. "Oh si. Una volta a seconda del continente di destinazione si arrivava in una zona diversa. Ad esempio a Server si arrivava in questa piccola isola chiamata File. Lì c'era un Digipark. Una zona dove un digimon spiegava alcune cose e il digiprescelto incontrava il proprio patner in tutta sicurezza." Annunciò Pinguimon. "Sarebbe stato comodo poter imitare questa strategia a nostra volta. Non lo nego". Intanto Jason passò il suo digivice (in forma originale) vicino a Dex finchè non ci fu un bip. "Contatto salvato". Disse a quel punto per poi andare verso Terry che intanto aveva accettato a sua volta. Avrebbe avvicinato il digivice. Se Terry avesse avvicinato il proprio si sarebbe scambiati il contatto come proposto in precedenza.
    Il discorso, intanto che ciò cambia, torna sugli altri due team. In particolare la premura di Terry era, ovviamente, verso la sua allieva, Sid. "I due team stanno bene, non c'è da temere. Il gruppo della signorina Sidney, la vedo accompagnata dal signor Iosif e la signorina Harper. Non vorrei aprire portali se non obbligatorio, se posso esser onesto, richiedono diversa energia e potrebbero metterci in difficoltà poi ad aprirne per altre emergenze. Il tempo di ricarica è qualche ora. Abbiamo abbastanza energia per queste missioni e ritorno. Ma una sola per un emergenza." Questo era il commento di Pinguimon alla richiesta di Terry. Tuttavia il discorso non sembrava finito lì. Infatti Jason mise una mano a pugno all'altezza del proprio cuore "E nel caso comunque verremo anche io e il mio compagno con voi!". Avrei annunciato a mia volta. Fu allora che iniziò a guardarsi in giro esasperato. "Effettivamente...Dov'è andato?" Il "primo" digiprescelto avrebbe cercato in giro. Quindi si bloccò e si mise una mano dentro la giacca. Fu allora che estrasse quello che sembrava un peluche. "Devolvere per mettersi in tasca? Davvero? Vmon...No DemiVnom!" Commentò il ragazzo corvino sospirando e quindi lo girò in modo che il gruppo lo vedeste. "Questo è il mio digimon patner. DemiVmon. Al momento è devoluto a uno stadio inferiore a quello dei vostri digimon. I digimon dei digiprescelti possono farlo a piacere da quanto ho capito. Altrimenti quando si sforzano molto sono forzati ad andare a una forma che è come...Come posso dire...Risparmio energetico ecco..". Intanto il piccolo digimon stava palesemente ronfando beato.
    Jason andò a sedersi sulla tavola dove c'era Dexter, proprio sulla sedia dall'altra parte del tavolo (se non si fosse seduto qualcuno prima, altrimenti affianco di quest'ultimo). Quindi mise il digimon patner sulle sue gambe e riprese a parlare: Visto che dobbiamo aspettare che ne dite se... Bè di fare qualche domanda. Ho imparato diverse cose mentre ero operativo da solo. Inoltre...Pinguimon immagino possa rispondere a sua volta. Farò del mio meglio per non deludere queste aspettative

     
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    Ghostmon presa la Fiorentina con la saliva che gli colava dalla bocca e iniziò a cuocersela per bene.
    MI sembra molto succolenta, mi piace! Grazie Penguimon

    Il fantasma si mise poi a osservare la scena, gustandosi la bistecca ma senza intervenire.

    Si limitò solo a salutare il piccolo digimon spuntato dalla tasca.

    Ciao Demivimon!! Io sono Ghostmon!

    Nel frattempo Dexter incominciò a muoversi. Forse si sarebbe svegliato di li a poco.

    Mi spiace fare solo qualche riga di post, ma sinceramente con il digimon e basta, che oltretutto mangia, le interazioni che posso fare sono molto poche. E inoltre mi sembrava giusto fare almeno un altro giro di dormita di Dexter, al prossimo giro lo sveglio e mi unisco più attivamente alla discussione. In pratica ho fatto un post per non bloccare Krim e hoshi
     
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